Quando avviene il plagio di una tesi piuttosto che di un altro documento o progetto di ricerca, è chiaro che il pericolo principale è quello di incorrere in una sanzione. Per poter raggiungere la tanto ambita laurea, infatti, è fondamentale rispettare un principio ben preciso, ovvero quello relativo all’integrità accademica. L’esame, infatti, è oggetto di una specifica valutazione circa le proprie competenze e capacità di individuare un argomento, che è stato in precedenza scelto e concordato, oppure anche assegnato, dal professore della materia di riferimento, legato a studi precedenti e alla propria capacità di pensiero.
Va detto che una laurea si ottiene necessariamente tramite la dimostrazione di avere una buona padronanza della materia, evitando di andare a scopiazzare il lavoro che è già stato fatto con fatica da parte di altri. Tra l’altro, non bisogna dimenticare come le sanzioni per chi si macchia del plagio sono particolarmente salate. Basti pensare come diversi politici, ma anche avvocati, hanno dovuto salutare i loro titoli diversi anni dopo averli raggiunti, proprio per via di non aver rispettato un principio sacro come il diritto d’autore. Per questo motivo, è sempre meglio affidarsi ad un controllo antiplagio online tramite appositi software e portali.
Il plagio
In poche parole, si parla di plagio quando ci si appropria interamente del lavoro fatto da altri. È chiaro che non si rispetta più il perimetro della legalità. Dal punto di vista normativo, il plagio viene equiparato alla contraffazione, che rappresenta un vero e proprio reato. Per questo motivo, nel momento in cui si svolge il lavoro di ricerca, ma anche di scrittura, sfruttare le idee di un altro autore non è assolutamente un reato, a patto chiaramente di indicare di aver preso informazioni da quel progetto. Insomma, se volete proprio scansare il plagio, allora è fondamentale citare sempre le proprie fonti, seguendo determinate linee guida in materia di redazione della tesi.
Le sanzioni accademiche
Ciascuna istituzione accademica provvedere all’organizzazione di un regolamento interno, optando per poi tutte quelle sanzioni che vengono applicate nel caso in cui si dovesse scoprire qualcuno che ha violato il diritto d’autore. Tale regolamento interno è un documento che è possibile consultare in ogni momento e in maniera libera sia dagli studenti che anche dagli stessi insegnanti. Nella maggior parte dei casi, tra l’altro, viene pubblicato sul sito internet ufficiale dell’università.
La pena cambia in base all’importanza dell’esame. Come si può facilmente intuire, è chiaro che la sanzione sarà più pensate se è stata plagiata una tesi, piuttosto che un dottorato o una dissertazione e sarà meno dura in caso di plagio di un rapporto di stage oppure di un esame di conoscenza che si svolge nel corso dell’anno accademico.
Tra i possibili esempi di sanzione che viene comminata allo studente troviamo prima di tutto la cancellazione del test che è stato oggetto di plagio, l’assegnazione di un provvedimento di avvertimento o, ancora, l’esclusione, che può essere temporanea, fino ad un anno, oppure definitiva, da ogni tipo di istituzione pubblica di istruzione superiore.
Le sanzioni legali e penali
Come dicevamo in precedenza, si tratta di un reato che è previsto direttamente dalla legge. In base a quanto è previsto dalla legge attualmente in vigore, ovvero l’articolo 171 della legge 633 del 1941, ecco che la pena può corrispondere fino al massimo a dodici mesi di reclusione, una multa dell’importo non più basso di 516 euro. Nel caso in cui il reato dovesse essere commesso in gruppo, allora complessivamente si alza la pena, dal momento che si arriva fino a cinque anni di reclusione e una multa non inferiore a 5000 euro. Il miglior suggerimento da seguire per stare il più alla larga possibile da queste sanzioni è senz’altro quello di citare in maniera sistematica i propri prestiti e realizzare una bibliografia strutturata e affidabile.