Da circa 5 anni gli italiani desiderano cancellare notizie da Google e rimuovere informazioni personali dai motori di ricerca in forza dei regolamenti europei sulla protezione dei dati personali. Chi presenta richiesta di cancellazione ai sensi della legislazione europea sulla privacy è solitamente interessato a rimuovere risultati di ricerca che contengono informazioni inesatte, non aggiornate o comunque non più pertinenti. L’interesse è quello di eliminare il proprio nome da Google in quanto quest’ultimo, insieme ai più popolari motori di ricerca, veicola tutte le informazioni presenti in rete a nome di un individuo.
Abbiamo contattato i responsabili di Cyber Lex, brillante start-up italiana con sede a Roma e a Milano, che nei primi anni di vita ha elaborato numerose richieste di cancellazione dei dati personali da Internet. “Cancellare notizie da Internet è molto difficile – ci riferisce Antonio, Senior Partner della sede di Milano. “La domanda va prima presentata a Google e poi all’Autorità italiana per la protezione dei dati personali (Garante della Privacy). La maggior parte delle persone interessate a cancellare notizie obsolete da Internet sono professionisti o imprenditori, i quali subiscono un danno patrimoniale dalla permanenza in rete di queste informazioni obsolete. Abbiamo visto con i nostri occhi aziende italiane rovinate dalla permanenza in rete di notizie giornalistiche inopportune, obsolete o inesatte. Purtroppo, l’Autorità italiana per la protezione dei dati non è sensibile al diritto alla reputazione dei professionisti e degli imprenditori italiani e non cancella mai notizie che riguardano, appunto, imprenditori o professionisti, come si può facilmente riscontrare leggendo alcuni dei provvedimenti pubblicati. Anche se si è assolti dai capi di imputazione, le notizie restano in rete. Questo può dare molto fastidio ad imprenditori o liberi professionisti che si vedono coinvolti in procedimenti penali inopportuni e si ritrovano il proprio nome su Google associato a reati piuttosto gravi, pur non avendoli mai commessi”.
Se il diritto all’oblio non può essere applicato per cancellare notizie negative, false o obsolete da Google, cosa può fare la persona interessata per tutelare la propria reputazione sul web? “Ribadiamo: il diritto all’oblio per le notizie giornalistiche in Italia è come se non esistesse. La cosa migliore è avviare un progetto di web reputation e gestire una azione associata legale ed informatica. Se, ad esempio, l’interessato ha a che fare con 50 notizie negative da cancellare da Internet, suggeriamo di presentare richiesta di rimozione di tutti i 50 link al Garante della Privacy, di contattare tutti i titolari del trattamento dei dati personali e di ristrutturare le prime pagine dei risultati di ricerca attraverso gli strumenti messi a disposizione per editori e Webmaster. In questa maniera, un pezzetto alla volta, si ottiene il risultato definitivo”. Molti cittadini italiani potrebbero essere sfiduciati dagli orientamenti della giurisprudenza nei confronti del diritto all’oblio. In questi casi è preferibile rivolgersi ad esperti della reputazione dei motori di ricerca, e non soltanto agli avvocati per il diritto all’oblio. Potete contattare gli esperti di Cyberlex.net attraverso i riferimenti che si trovano sul sito web dell’azienda.