La bella notizia c’è, anche in un momento non propriamente roseo. Ma il futuro appare migliore del presente, almeno per quanto riguarda l’ambito lavorativo. Il mercato è in continua evoluzione e pare che anche a causa del Covid nel prossimo futuro, si parla soltanto di cinque anni, siano richieste nuove professionalità lavorative, ad oggi molte delle quali inesistenti. Si tratta di nuovi lavori, per i quali saranno necessarie nuove competenze e preparazioni specifiche.
Le stime si riferiscono a numeri molto incoraggianti, sia a livello nazionale che internazionale, con la nascita complessiva di oltre 60 milioni di posti di lavoro. In pratica emergeranno nuovi percorsi lavorativi ed altri scompariranno completamente. Per questa trasformazione ormai imminente, destinata a rivoluzionale il mondo del lavoro, occorre acquisire nuove soft skill, per non rimanere indietro. Le nuove competenze si potranno acquisire a breve perché le aziende sono le prime ad essere interessate a questo processo di grande cambiamento. Saranno loro a fornire gli strumenti per riconvertire le competenze dei lavoratori visto che anche il lavoro all’interno delle aziende subirà nuove forme di organizzazione.
Si delinea dunque fondamentale arrivare preparati e pronti a nuovi scenari lavorativi e questo vale sia per coloro che già sono impegnati nel mondo del lavoro sia per gli studenti. Saranno proprio le soft skill ad agevolare i soggetti più preparati e a far guadagnare loro importanti benefici, visto che i loro compensi potranno essere incrementati anche del 40%. Una nota dolente però c’è ed è quella del profondo divario digitale che tuttora esiste tra il reale mondo del lavoro e la preparazione scolastica, quella universitaria compresa. Il gap tecnologico rallenta la crescita economica del nostro Paese per cui bisognerà affrontare quanto prima questo enorme problema.
Il futuro va sempre più verso l’automazione, in particolare nelle economie più avanzate dal punto di vista tecnologico e questo inciderà profondamente anche nella suddivisione del lavoro e nella resa aziendale. Le imprese saranno indirizzate non solo verso la creazione di nuovi posti di lavoro ma di nuove professioni, fino ad oggi inesistenti. I settori maggiormente interessati ad assumere saranno quelli della tecnologia, dell’intelligenza artificiale, del big data, dell’internet delle cose e del coding. Buone opportunità saranno offerte anche dalla logistica, dai trasporti e dalla trasformazione industriale, nello specifico dalla robotica.
Le assunzioni richieste nel giro di pochissimo tempo saranno migliaia: riguarderanno in primis i colossi della tecnologia come Facebook o Amazon, quest’ultimo alla ricerca di personale anche nel settore della logistica e delle spedizioni. Ma per quanto riguarda l’Italia le posizioni aperte, che possono offrire un lavoro, saranno quelle disponibili nella sanità, nell’istruzione, nell’assistenza sociale, nei servizi di formazione. I posti di lavoro accessibili saranno anche quelli nei trasporti, nell’industria delle attrezzature e dei macchinari.